25 gennaio 2011

DIARIO DALL' ANGOLA - 18


2º NATALE IN ANGOLA

Nell'ultimo diario (nº17) ho promesso che avrei raccontato como avrei vissuto il mio secondo Natale in terra angolana, per accoglier bene Gesù, assieme alle comunità che seguo. Vi presento qui alcuni dei tanti fatti che mi sono successi nei viaggi missionari che ho fatto nei giorni che hanno preceduto e seguito il Natale.

CHE REGALO?
All'inizio di dicembre, mentre ero a Luanda per partecipare di un incontro con i miei confratelli salesiani, pensavo: “Che cosa posso dare in regalo ai bambini, come piccolo segno di festa, in questo Natale?” Certamente la cosa più importante será la celebrazione eucaristica, con la presenza reale dello stesso Gesù, ma volevo, anche, portare qualcosa di materiale. Fu così che, entrando in un supermercato, ho comprato 30 scatole di “bon-bon” /cioccolato con biscotto): non potete immaginare l'allegria dei bambini al ricevere quel piccolo regalo! Il difficile, dopo, è stato riuscire a farlo bastare a tutti i bambini: molte volte ho dovuto tagliare a metà il cioccolato, ma l'allegria di riceverlo no diminuiva!



PRIMA DI NATALE: 700 km

Ho fatto questo viaggio (assieme a un catechista e due giovani) dal 12 al 21 di dicembre, passando in 17 villaggi, per aiutarli a preparare il Natale di Gesù. Siamo partiti con due giorni di ritardo, per causa delle difficoltà nel mio ritorno da Luanda (cancellamento dei voli!).

PIOGGIA NELLA CHIESETTA
Siamo arrivati a Sacindamba (220 km da Luena) quando già era notte. La comunità non ci aspettava più, ma, appena lo seppero, sono venuti ad accoglierci con festa. Siccome non c'era posto per tutti nella casa di accoglienza, io e il catechista abbiamo deciso di dormire nella chiesetta di pali e terra (vecchia, senza porte, senza finestre e con il tetto di paglia). A un certo punto ho cominciato a sentire qualcosa di bagnato sopra il sacco a pelo: cominciava a piovere. Il peggio fu che continuò per tutto il giorno: è stao difficile incontrare un posto per difendersi dalla pioggia!



INSEGNANDO A CUCINARE
Nel villaggio di Sete (260 km), siamo arrivati alle ore 15, circa, e così abbiamo avuto tempo per animare i giovani e giocare con loro. Per non mangiare sempre polenta di mandioca (il famoso “fungi”) ho dato un pacchetto di spaghetti e una busta di minestra, per la cena. È stata grande la mia sorpresa quando le signore mi hanno detto che non avevano mai preparato quei cibi! Così io (che non sono mai stato un cuoco), com le mie poche conoscenze, ho dovuto insegnare a preparare un piatto di spaghetti e di minestra! Ma è andata bene!


PERSEVERANZA A SAILINGA
A 300 km da Luena si trova la comunità di Sailinga, che stava aspettandoci da due giorni, assieme ai cattolici di altre comunità vicine: immaginate l'allegria di tutti quando hanno sentito la macchina avvicinarsi! In questa comunità abbiamo incontrato molta organizzazione e una crescita nella fede: Solo una tristezza: un papà ci ha detto della morte, nel mese di aprile, della figlia Eunice, di 12 anni, per causa di una malattia neglli occhi (mi ricordo che l'anno scorso avevo dato un collirio). Lei stava nella catechesi, preparandosi per ricevere il lbattesimo. Adesso altri adolescenti continuano con perseveranza...


BAMBINA CON FERITE
Mentre aspettavo l'ora del pranzo nel paesetto di Samununga, ho visto uma bambina, di nome Berta, triste e sola. Mi sono avvicinato e ho notato molte mosche nella sua testa, per causa di varie ferite (bollicine). Sono andato allora a prendere un sapone e una pomata e ho condotto la bambina alla mamma, perchè ne avesse cura. Dopo poco tempo la bambini già era felice e stava giocando!

TRE GIORNI ASPETTANDO
A Sacatengo, i cattolici della comunità, e di altre comunità vicine, hanno aspettato 3 giorni il nostro arrivo! È stata la seconda visita di un sacerdote nel paesetto, a un anno di distanza dalla prima! Anche i protestanti hanno partecipato della messa. Dopo pranzo, nella chiesetta, prima di recitare il rosario, ho fatto vedere al computer le foto della prima visita: molti hanno visto la “televisione” per la prima volta! È un 'altro mondo', ben distante dal 'mondo dei mass-media'...


RECITANDO IL ROSARIO
In tutte le comunitá cattoliche abbiamo distribuito, specialmente ai catecumeni, corone del rosario, lasciate dal gruppo di volontari di Torino (che sono venuti a visitarci in agosto). Al pomeriggio, prima di lasciare il villaggio, ci trovavamo nella chiesetta e insegnavamo a pregare, chiedendo alla Madonna di aiutarci a vivere bene il Natale, come ha fatto lei. Como era bello vedere con quanta fede e allegria ricevevano questo piccolo strumento di preghiera e lo usavano...


NATALE PER TUTTI
Durante il viaggio ci siamo fermati in tutti i villagi, per annunciare l'arrivo di Gesù e invitare le persone ad accoglierlo con più amore! Quando siamo arrivati a Sabrevinda (una domenica a mezzogiorno), tutti, cattolici e protestanti, erano radunati per la celebrazione della Parola di Dio: appena sentito il rumore della macchina, sono usciti dalla cappella e ci sono venuti incontro. A Sapele, dove non c´è una comunità cattolica, abbiamo mostrato una figura del Natale e pregato insieme, invitandoli a stare in sintonia con tutte le comunitá cristiane.



IL GIORNO DI NATALE

NEL FANGO
La mattina di Natale mi sono alzato presto per celebrare la messa a Cangumbe, a 90 km da Luena. A un certo punto, a causa del fango sulla strada, la macchina é slittata e si é impiantata. Mentre stavo lavorando (assime al catechista) per uscire da quella situazione, sporcando un poco i vestiti puliti, pensavo che anche Gesù è venuto in mezzo a noi, entrando nel fango e sporcandosi! Dopo abbiamo festeggiato l'uscita (e il Natale) con una bibita e un pane!


UN “PANETTONE” DIVERSO
La comunità di Cangumbe ha aspettato un poco, ma, quando siamo arrivati, abbiamo avuto una bella celebrazione eucaristica, molto bem preparata e animata: Interessante è stao il presepio che Andrea Samba (il catechista più vecchio della comunità) ha preparato, mettendo dentro la grotta anche due vasetti di miele (il principale prodotto della regione), vicino a Gesù e Maria! In seguito ci hanno invitati a mangiare nella casa del coordinatore di area. Alla fine del pranzo, molto semplice, ho offerto un pane con marmellata a ciascuno: è stato il nostro “panettone” di Natale!


DOPO NATALE: 1.350 km

Ho fatto il terzo viaggio nel comune di Luciaze (43.000 km2), dal 26 dicembre al 4 gennaio, visitando le cinque comunità più grosse.

CASSAMBA
Sono arrivato a Cassamba (assieme a 2 giovani del gruppo misisonario e la sposa del catechista) domenica sera, quando la comunità aveva già perso la speranza della nostra visita. Appena la gente si è riunita, abbiamo assistito a um filme sul nascimento di Gesù. Al mattino del lunedì abbiamo celebrato l'eucaristia. Interessante è stata la realizzazione di un presepio di terra, fatto dalla comunitá che mostrava poche persone e molte pecorelle!

CANGAMBA
Anche a Cangamba (340 km da Luena) siamo arrivati alla sera tardi. Il giorno dopo abbiamo incontrato la comunità e celebrato la messa, a metà amttina. Al pomeriggio, mentre gli animatori facevano un incontro con il gruppo dei giovvani, io mi sono incontrato con il consiglio della comunità. Nella valutazione abbiamo constatato che la comunità continua bene: i gruppi sono animati e cresce sempre di più il numero dei bambini e dei giovani che entrano a far parte della catechesi, per seguire Gesù. Con questi giovani abbiamo anche celebrato la festa di fine anno.


CANGOMBE
Al pomeriggio del giorno 29 siamo andati a Cangombe (425 km da Luena!), passando in mezzo a verdi pianure, piene di acqua. Dopo aver assistito al filme, abbiamo dormito nella nuova cappella (che ha già – incredibile in queste zone - porte e finestre!). Il giorno dopo, durante la celebrazione del Natale, ho amministrato 27 battesimi di bambini e benedetto un matrimonio: è stata una celebrazione molto semplice, ma molto bella! Durante il viaggio di ritorno ci siamo fermati in 3 piccoli villaggi, due dei quali non hanno ancora catechisti.


L'ULTIMO GIORNO DELL'ANNO
Il paesetto più difficile a essere raggiunto è quello di Muié, a 110 km da Cangamba. Però questa volta, grazie ai tombini che sono stati messi nella pianura dell'ultimo fiume e al ponte rifatto, siamo riusciti ad arrivare con facilità e senza stancarci (prima ci volevano 4 ore a piedi, tra andata e ritorno, e altre 6 di macchina!. La gente del posto non ci aspettava: è stata una sorpresa gradevole e che ha dato più forza ai pochi cattolici di quel villaggio. Durante la celebrazione abbiamo pregato particolarmente per l'anima di un giovane, figlio di una attiva signora, che era stato catechista qui e che ci aveva accompagnato nell'ultimo viaggio fatto con il vescovo nel mese di agosto. Nel ritorno, verso le 20, ci siamo fermati in una comunitá in formazione, celebrando l'ultima messa dell'anno.


SEGNALI POSITIVI A TEMPUÉ
Adesso che è stata fatta una nuova strada (ma che ancora ha molti tronchi e difficoltà, tanto che sono necessarie 6 ore per fare 90 km!), il giorno 2 e 3 di gennaio siamo riusciti ad andare e tornare da Tempué (l'area più isolata del comune, ma anche la più produttiva). Ho presieduto a due celebrazioni eucaristiche, una per ciascun giorno, chiedendo al Signore molte grazie per questa comunità, ancora abbastanza debole, ma che dà alcuni segnali di crescita. Durante il viaggio ci siamo fermati per salutare anche un altro villaggio.


UN INCIDENTE NEL RITORNO
Nel viaggio di ritorno, solo dopo 40 km e due ore di strada, ci è successo un incidente: abbiamo battuto frontalmente con l'unica macchina che transitava per quella strada, quel giorno (c'era infatti un ponte rotto!). Ed è successo quasi senza accorgercene! Le macchine hanno rotto il muso, ma non è successo niente di grave a nessuno (ecceetto alla sposa del Catechista, Maria di Fatima, che ha torto il polso). Subito, attraverso il satellitare, abbiamo chiesto aiuto a Gastón, a Luena. Sono venuti subito in aiuto con due macchine: una con Padre Benedito, per trasportare Maria di Fatima all'ospedale, e l'altra don due meccanici, per riparare il radiatore.


LA MISSIONE CONTINUA...
L'incidente non ha diminuito l'ardore missionario. Nel ritorno (che abbiamo fatto il giorno dopo) abbiamo avuto coraggio e forza di fermarci in una comunità... Il giorno dopo (siccome l'avevamo programmato tempo prima) abbiamo visitato altre 5 comunità; il giorno seguinte un'altra; dopo ancora un'altra e, alla fine settimana, altre 3... La missione non si ferma!


Mi sono fermato solo il giorno 16, perchè abbiamo cominciato un corso di formazione con 40 catechisti, qui a Luena, che ha continuato fino al giorno 30, terminando con la festa di Don Bosco...

Obs.: Ma dei corsi di alfabetizzazione e di catechesi vi parlerò nel prossimo diario...