5 marzo 2009

DIARIO DALL' ANGOLA - 2


DA LUANDA A LUENA

10 e 11 febbraio 2009

CHE VIAGGIO!
Due giorni di viaggio ci avrebbero fatto arrivare a Luena, capitale del Moxico, la provincia più ad est dell’Angola, vicino alla frontiera con il Congo e lo Zambia
Alle 5 del mattino del giorno 10, con um esperto motorista, Il salesiano Gastón, um insegnante di officina e due volontarie uruguaiane, abbiamo lasciato Luanda, con un Toyota cabina doppia, per cominciare un viaggio di 1.220 km.
Nel primo giorno, dopo 16 ore di viaggio, abbiamo percorso 960 km, con una strada abbastanza buona; nel secondo abbiamo avuto bisogno di 13 ore per fare solo 260 km, con una strada tutta piena di buchi, facendo la media di 20 km per ora (immagina le condiziondi di quella “strada nazionale”!!!).

UNA “PROCESSIONE” DI DONNE
Durante Il viaggio, sono rimasto impressionato dala grande quantià di donne e bambini incontrati ai margini della strada. Quasi tutte le donne portavano molto peso: um bambino sulla schiena e una bacinella ou un secchio pesante (con dentro acqua, lenha, piattti, frutta...) sulla testa!
Coperte dal típico vestito della donna africana, sembrava che formassero uma grande “processione” di lavoratrici.
Ho chiesto all’insegnante di officina che viaggiava com noi il perchè di questa situazione e lui mi ha risposto che è frutto di una mentalità, esistente nella maggioranza degli uomini, che condanna la donna a fare molti lavori, badare alla casa e, spesso, mantenere, da sola, i figli.


LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA
I quase 30 anni di guerra civile hanno lasciato molti ricordi e, soprattuto, obbligato molta gente ad andare via dai villaggi. Pochi chilometri fuori di Luanda, l’ambiente si presentò totalmente cambiato: strade senza movimento, mancanza di energia elettrica, trasporte pubblico inesistente...
Lungo il viaggio, abbiamo visto alcuni carri armati abbandonati, varie carcasse di camion assaltati e bruciati e molte case e ponti ancora distrutti.
Nei posti di blocco, la polizia è ancora molto rigorosa e severa (quasi mi prendevano la macchina digitale, pensando che stessi fotografando loro!)
Abbiamo visitato anche um piccolo santuario dedicato alla Madonna della Pace, vicino a um luogo dove gli attacchi dei guerriglieri hanno lasciato vari morti, tra i quali uma suora francescana e um giovane diacono.


LA TERRA DEI DIAMANTI
Dopo aver passato molti villaggi poveri e tranquilli, giá al termine del primo giorno di viaggio, sono apparse alcune cittadine “animate”, come nei tempi del far-wet. Ai margini della strada, insieme alle donne, anche molti uomini, giovani e adulti, ritornavano dal loro lavoro: cercare diamanti!
L’illusione di um futuro differente chiama molta gente in questa regione, ma invece di aiutare a pensare a um futuro migliore, i soldi facili portano com sè molti vizi e depravazione morale.
Mi sono ricordato di uma lapide che esiste nel cimitero di uma città di cercatori di diamanti del Mato Grosso, che si ispirava a uma frase del vangelo: “Questo tesoro è stata la ragione della sua vita!” E tutto è finito là...


I VILLAGGI
La vita dei villaggi che abbiamo incontrato lungo il viaggio è molto semplice e povera.
Quasi tutte le case, costruite in fila, hanno il tetto di paglia. Non c’è molta differenza tra di loro: sono tutte uguali. Strade pavimentate e energia elettrica sono impensabili! Anche nella strada principale é difficile incontrare trasporto.
L’unica cosa differente é il lavoro in mezzo alla foresta. I pochi animali incontrati sono caprette.
Molti bambini giocano all’ombra degli alberi o delle case. Chi va a scuola, deve portare la merenda, se può, e, se vuole, la sedia per sedersi.
L’essere umano, qui, sembra che sia ancora signore del tempo e dello spazio!


DOVE FINISCE IL MONDO
Immagina il tratto di strada tra Verona e Torino senza asfalto, ou peggio, com asfalto tutto rotto, pieno di buchi (alle volte tanto profondi che anche il Toyota toccava sotto), fango, acqua... e correndo uttto il giorno per arrivare a destino!
Ci siamo fermati solo per celebrare l’eucaristia (era il giorno della Madonna di Lourdes) e pranzare a Dala, nella casa delle Suore Francescane Missionárie (che è già stata sede dei Benedettini, ma che sono andati via durante la guerra): il tempo di restaurare le forze fisiche e spirituali!
La província di Moxico è la più grande, per estensione, dell’Angola; è quella che ha più acque (qui nascono vari fiumi); qui, poi, la maggior parte della popolazione non è cristiana.
In Angola dicono que questa regione è “dove finisce il mondo”.


LUENA – NUOVA MISSIONE
Siamo arrivati a Luena al tramonto: uma cittá tranquilla, a 1.400 meetri di altezza (ma non sembra, perchè é tutto un pianoro), con un clima dolce tutto l’anno (direi piuttosto fresco, perchè adesso che è estate, la temperatura è molto gradevole).
Molto velocemente siamo passati davanti alle varie opere realizzate dai salesiani: una presenza invidiabile in qualunque parte del mondo!
Il mio compito sarà quello di accompagnare le comunità distanti dal centro della parrocchia. Non so dire come sarà, ma certamente continuerò ad andare molto per queste strade di Moxico.
Alla sera, da solo in cappella, ho sentito um poca di nostalgia. Non avevo mai provato un sentimento così forte di impotenza e di nullità.
Guardando il Crocifisso mi sono ricordato delle parole di Paolo, che dice come Gesù si è spogliato di tutto per farsi simile a noi e per salvarci.
È stato naturale fare um paragone con quello che mi stava accadendo: anch’io avevo lasciato tutto per arrivare fino a qui!
Adesso posso dire di amare questo popolo e di essere pronto a dare la vita per lui. Adesso ricominciavo tutto di nuovo.
Il viaggio arrivava alla fine, ma cominciava la mia missione.