5 giugno 2009

DIARIO DALL' ANGOLA - 5


PASQUA PER MOLTE COMUNITÀ

MOLTI CHILOMETRI!
In questo periodo pasquale ho visitato più di 40 villaggi e ho celebrato in 35 comunità, alcune delle quali distanti centinaia di chilometri dal centro della parrocchia, percorrendo così più di 3.500 km, dei quali 2.800 in strade di terra! Ho attraversato boschi vergini, fiumi dalle acque limpide, savane piene di fiori e arbusti, ma ho incontrato anche strade difficili, in mezzo a boschi fitti, con il fondo di sabbia o piene di buche.
In tutti i villaggi ho fatto l’esperienza di uma vita semplice, di stilo familiare. Le case sono piccoline, quasi tutte di fango, con il tetto di paglia o, se qualcuno ha la possibilità, con lamiere di ferro. Il cibo dipende dla lavoro nel campo e dal tempo. Sono pochi i prodotti dell’orto e dei frutteti, c’è poco riso e pochi fagioli. Sale, sapone e olio sono prodotti rari: con un pacchetto di biscotti o di cream craker ho fatto contente molte persone!

CELEBRANDO NELLA CHIESETTA SENZA TETTO
A Cangonga, che è distante 145 km dal centro della parrocchia, sono andato due volte: nel giovedì santo e nella 5ª domenica di Pasqua. Cangonga è stata abbastanza distrutta dalla guerra (perchè vi si trovava una stazione del treno), ma hanno lasciato in piedi le pareti della chiesa! I salesiani, che hanno lavorato qui prima di me, hanno già ricostruito una scuola e un piccolo ambulatorio, ma adesso bisogna che mettiamo il tetto alla chiesa, per poter celebrare più dignitosamente. Come fare? Ho lanciato l’idea della condivisione e della solidarietà: le donne possono preparare farina di mandioca e gli uomini produrre carbone! Tutti si sono animati e subito hanno organizzato la lsita dei collaboratori. Certamente non arriveremo a raccogliere quello di cui abbiamo bisogno per mettere il tetto alla chiesa, ma già qualcosa si muove: certamente la Provvidenza penserà al resto!

BANCHI "IMPROVVISATI" PER LA CHIESA
Nella chiesa di Cangumbe (quella che ha San Giuseppe come patrono) è già stato messo un tetto nuovo, ma mancano le porte e i banchi. Entrare in quella chiesa vuota e senza porte, dava un senso di abbandono e di sfiducia. Ho parlato di questo problema con il consiglio della comunità e abbiamo deciso di mettere sulle porte uno steccato di pali intrecciati per impedire l’entrata di animali. E per i banchi? Passando per la strada ho visto che lungo la ferrovia (dove stanno lavorando imprese cinesi per rifarla completamente nuova) stavano mettendo in disparte molte traverse di legno. Il Venerdì santo, dopo l’adorazione e mentre stavamo aspettando l’inizio della celebrazione della Passione, avendo alcune ore libere, ho chiesto ad alcuni catechisti di aiutarmi a trasportare una trentina di queste traverse. È stata una buona soluzione: adesso tutti possono sedersi e participare con più attenzione alle celebraizioni!

IL PRIMO LUNGO VIAGGIO MISSIONARIO
Dopo Pasqua, ho organizzato il primo grande viaggio mssionario, a Cangamba: due giorni per arrivare, percorrendo in um giorno 350 km di asfalto pieno di buchi e nell’altro 200 km di sabbia (dove è stato necessário, durante quasi tutto il percorso, la trazione 4x4 e il motore sotto sforzo costante)! Durante il primo giorno ho incontrato 24 macchine e attraversato 24 fiumi; nell’altro non ho incontrato nessuna macchina, ma vari ponti vacillanti!
In questa cittadina, abbastanza distrutta dalla guerra, lo sforzo per la ricostruzione è ancora all’inizio, ma la parrocchia già recuperato la chiesa e la scuola. Ho passato là una settimana, visitando sei comunità (una delle quali distante 85 km). I cattolici, pur essendo pochi e con molte debolezze, sono costanti e dimostrano molto impegno nel continuare.
In questo viaggio ho consumato 240 litri di nafta (portando appresso il combustibile, in bidoni, perchè non si trovano rifornimenti lungo la strada!), ma la missione ha aiutato la comunità ad aniamarsi e a organizzarsi meglio!


UN’ALTRA MISSIONE DI 10 GIORNI
A metà di maggio ho programmato il secondo viaggio missionario, di 10 giorni, per visitare il municipio di Muangai, a 300 km dal centro della parrocchia. Ho passato un giorno in ciascuna delle comunità, celebrando l’eucaristia e incontrando i laici coordinatori, sempre accolto com molta simpatia e com molta festa. In questa regione si trovano piccole comunità cattoliche (la maggior parte della gente è protestante), ma che continuano a mantenere la fede grazie a laici impegnati e perseveranti. Chiaro che non tutto funziona bene, ma dobbiamo ringraziare il Signore per la presenza di tanti catechisti e animatori che si sono mantenuti uniti alla Chiesa e hanno perseverato nel seguire Gesù.
Sarebbe lungo fare un relatorio di tutti i fatti e di tutti gli incontri che sono successi: ricorderò qui solo alcune cose.


SOLO PER 24 CATTOLICI!
Nell’ultimo viaggio, um giorno ho percorso uma strada abbandonata, di 40 km, per dove non passava uma automobile da due anni, per incontrare solamente 24 cattolici! La strada sarebbe buona (è del tempo portoghese), ma l’abbandono lascia crescere molti arbusti in mezzo alla strada e molti alberi, caduti con il tempo, impediscono il passaggio: allora c’è bisogno, ogni tanto, di tagliare i tronchi e liberare la strada!
Quando sono arrivato, dopo 3 ore e mezza di sofferenze, a differenza di altri villaggi, l’accoglienza è stata un poco fredda, ma, in poco tempo, con l’aiuto di alcuni animatori che mi accompagnavano, siamo riusciti a trasmettere un poca di allegria e coraggio a tutti gli abitanti. In questa maniera la comunità cattolica si è sentita subito rafforzata e rinvigorita!


ACCOGLIENZA
Quello che chiama l’attenzione, in tutte le comunità rurali, è l’accoglianza calorosa e simpatica che è riservata ai visitanti. Ascoltando il rumore del motore, tutti corrono per accogliere e cantare il benvenuto. Se la visita è stata preannunciata, formano una fila di gente che accompagna la macchina cantando, dall’entrata del villaggio fino alla chiesetta.
Per la sistemazione offrono quello che hanno di migliore: uma casa preparata per gli ospiti (alle volte com um letto di steccato), acqua per lavare le mani, bibita di granoturco e cibi a base di mandioca e gallina (a volte di animali cacciati nella foresta).


FALÒ
Nei villaggi è normale incontrarsi alla sera attorno al fuoco per cantare e scaldarsi (perché le notti qui sono abbastanza fredde, specialmente in questi mesi che vanno da maggio ad agosto), ma anche perchè non ci sono altre scelte (non c’è energia)! Alle volte qualcuno conta qualche storia o qualche anneddoto. Durante le nostre visite, terminiamo sempre com un momento di preghiera, specialmente con la recita del rosario.
In uma delle comunità, a Sassungo, i due professori (uno cattolico e l’altro protestante) hanno riunito tutti gli alunni della scuola (piú di 150) e hanno fatto un grande cerchio, cantando e danzando attorno al fuoco per più di due ore, due notti di seguito: non avevo mai visto tanta vivacità attorno al falò!


CELEBRAZIONI EUCARISTICHE
Il momento più signfiicativo e bello, per tutte le comunitá cattoliche, è certamente la celebrazione eucaristica, che è sempre molto animata. In molti villaggi organizzano varie processioni: la processione di entrata, nelle quale il corale e i ministri entrano danzando; la procesione della bibbia, prima della liturgia della Parola; la processione delle offerte (chiamata anche “tâmbula”), per portare all’altare quello che la comunità ha offerto; e la danza dopo la comunione. Tutta la celebrazione eucaristica dura, normalmente, più di due ore. Alla fine avviene la processione di uscita, che termina con un grande cerchio davanti alla chiesetta, cantando e danzando allegramente.


MANCANZA D’ACQUA
La regione di Moxico è una delle più ricche di fiumi di tutta l’Angola e ha periodi di piogge abbondanti (da novembre a aprile), ma la gente soffre per causa della mancanza di acqua, perchè molte comunità sono state costruite lontano, nè ci sono canali o acquedotti.
È normale vedere, tutti i giorni, specialmente alla mattina, file di donne (di tutte le età) che vanno al fiume per lavare, lavarsi e prendere acqua, per l’uso domestico.
In uma delle comunità, um giorno, ho visto varie ragazze che tornavano dal fiume com i recipiente vuoti, perchè il fiume era distante 5 km e la persona che le aveva portate là di macchina era andata via senza dire niente: sarebbe stato molto difficile fare tutto quel cammino con un secchio di 20 litri sulla testa! Mi hanno ringraziato molto quando le ho portate con la macchina e hanno potuto riempire i recipienti di acqua!


L’ALLEGRIA DI UM BAGNO
Um dopo pranzo è arrivato un simpatico bambino, ma tutto sporco (è abbastanza normale vedere i bambini tutti sporchi e con vestiti tutti stracciati, in queste comunitá rurali). Gli ho chiesto se non volesse fare un bagno, mostrandogli il secchio di acqua che avevano messo fuori della porta per la nostra accoglienza. La sua risposta é stata un sorriso di allegria e... una “entrata” nel secchio con calzoncini e camicetta! Subito gli ho tolto i vestitini e, arrivando la sorellina, gli ho dato un sapone profumato per lavarlo bene! Non potete immaginare la sua felicità, quella degli amici e delle mamme, vedendo quella scena innocente!


REGINA DELLA PACE, PREGA PER NOI!
In questo fine del mese tornerò a Cangamba (1.100 km, tra andata e ritorno, ma certamente faró qualche centinaio di chilometro in più per visitare altre comunità “vicine”!), per celebrare la festa di Pentecoste e la festa della Patrona, Maria Regina della Pace. Quando sono andato lá, nel primo viaggio missionario, ho chiesto qual era il giorno nel quale celebravano la festa, ma nessuno me lo ha saputo dire. Allora, pensando nella tradizione di incoronare Maria, l’ultimo giorno del mese di maggio, come Regina del cielo e della terra, ho proposto di organizzare la sua festa in quel giorno: tutti hanno accettato!
Chiederemo a Lei, che era presente assieme agli Apostoli nel giorno della venuta dello Spirito Santo, che interceda pace e reconciliazione per questa comunità e per tutta l’Angola, che soffre ancora le conseguenze di una lunga guerra, ma anche per tanti popoli, qui in Africa e nel mondo, che vivono ancora situazioni di guerra e di odio. Anche tu prega assieme a noi in quel giorno così: Regina della Pace, prega per noi!