3 maggio 2011

DIARIO DALL' ANGOLA - 20


PASQUA 2011


Nel diario passato (nº 19) ho parlato dei 4 corsi di formazione per l'alfabetizzazione e per la catechesi. L'ultimo è avvenuto alla metà della quaresima. In questo modo ho terminato, assieme ai collaboratori, la preparazione degli animatori dei corsi di alfabetizzazione e dei catechisti (arrivando a 160 persone, distribuiti in un'area di 80.000 km2). In seguito ho celebrato la Settimana Santa e la Pasqua nelle comunità più grandi, lontano da Luena.



RITIRO” DI MAKONDOLO

Il 5º corso per alfabetizzatori e catechisti è stato realizzato a Makondolo, a 250 km da Luena, dal 30 marzo al 13 de aprile, con la presenza di 32 animatori (5 dei quali erano donne) di 12 villaggi differenti.

UN VIAGGIO DIFFICILE
La zona di Makondolo è la più difficile a essere raggiunta, per causa della precarietà delle strade. Siccome quest'anno è piovuto molto, la situazione è peggiorata ancora di più: invece di un giorno di viaggio, ne abbiamo impiegati due! Durante il primo ci siamo impiantati 3 volte! Arrivati all'ultimo villaggio, già di notte, prima di attraversre il più grande fiume della regione, il Lunghe-Bungo, abbiamo chiesto informazioni: alcuni ci hanno detto che potevamo continuare, ma le donne, più intelligenti, ci hanno invitato a passare la notte lá, per non incontrare problemi. È stata una benedizione, perchè il giorno seguente ci aspettava un'impresa ardua.


NEL FANGO
Dopo esserci alzati e aver celebrato l'eucaristia con la gente, siamo arrivati al ponte alle 8 e mezza. Quando abbiamo cominciato ad attraversare la palude (circa 70 m) che precede il ponte, la macchina si é impiantata. Dopo aver svuotato tutto quello che trasportavamo (erano molte cose necessarie per i 15 giorni del corso!), abbiamo cercato di alzare la macchina con il cricco, ma non siamo riusciti. Soltanto quando sono arrivati 8 giovani (che abbiamo fatto chiamare) di un'altro villaggio vicino, dopo molti sforzi, siamo passati: erano le 13 e 30 quando abbiamo attraversato il fiume! Nel ritorno (15 giorni dopo) il luogo non aveva acqua, ma c'era ancora fango: abbiamo fatto due corsie di pali (una per ciascun lato) per poter passare: è andata bene!


COME FOSSE UN RITIRO
Alla sera siamo arrivati a Makondolo, dove già ci aspettavano gli animatori che erano venuti a piedi dalle sue comunità, per partecipare dell'incontro. I 15 giorni del corso sono stati tranquilli, con molta formazione (una settimana sul metodo Don Bosco di alfabetizzazione e un'altra per studiare il catechismo) e molta spiritualità: sembrava quasi un ritiro quaresimale! La natura meravigliosa nella quale ci trovavamo ci ha aiutati: un fiumicello tranquillo per bere e fare il bagno, fiori, farfalle, legna per il fuoco, gazzelle per cacciare... e la gente del posto!


UNA SOLA FAMIGLIA
Il villaggio di Makondolo, che era grande negli anni subito dopo la guerra (arrivando a 400 uomini), adesso è ridotto a circa 20 famiglie, per causa delle difficoltà che la gente incontra nel rimare in quel posto, soprattutto per la mancanza di trasporti. Così durante i 15 giorni del corso è stato come vivere in una sola famiglia, partecipando tutti delle attività comuni (al mattino la preghiera e, alla sera, il rosrio e il film), condividendo i lavori (cucina, pulizia...) e i problemi (alimentazione, medicine...). Soprattutto all'ora del pranzo e della cena, era una festa (e anche un grattacapo)!


BAMBINI
Sebbene gli abitanti del villaggio fossero pochi, non mancavano i bambini, simpatici e sempre presenti, ma, alle volte, anche confusionisti! E ciascun bambino mostrava le sue caratteristiche: per esempio, Fernando, il figlio più giovane di una signora che aiutava nella cucina, era sempre tranquillo e sereno; Giorgio, figlio di una giovane mamma che ha partecipato al corso, piangeva continuamente e chiamava la mamma (l'abbiamo soprannominato di "irritato"); le "gemelline", le più giovani figlie di Mariano, il coordinatore della cucina, facevano tutto insieme...

  
ADOLESCENTI
Assieme agli animatori, senza averli invitai, sono venuti 10 adolescenti, appartenenti a 4 villaggi differenti. Allora, per approffittare bene di quei giorni, li abbiamo invitati a partecipare dei momenti della comunità e di alcune attività (specialmente nella cucina). Abbiamo dedicato una attenzione speciale alla loro formazione catechetica e non sono mancati i momenti di gioco e di animazione. All'inizio è stato un poco difficile l'integrazione tra loro e gli adolescenti del posto, ma alla fine sono partiti tutti contentissimi!



SETTIMANA SANTA

La settimana santa è un momento forte per rivivere il mistero della morte e resurrezione di Gesù e per animare i fedeli. Per questo, per dare la possibilità di partecipare delle liturgie pasquali a quelli che vivono lontano dalla città, sono andato in alcune comunità più distanti da Luena.

DOMENICA DELLE PALME
La domenica delle palme ho celebrato in due grossi paesetti, a Cangonga (150 km da Luena) e Cangumbe (90 km), ricordando l'entrata di Gesù a Gerusalemme. Però, per arrivare nel primo paese, ho dovuto viaggare ancora al sabato, approffittando anche per incontrare gli adolescenti che si stanno preparando per ricevere il battesimo e la 1ª comunione. Alla sera abbiamo assistito al film della RAI sulla vita di Giovanni Paolo II. Nelle due comunità, la processione delle palme e l'eucaristia sono state ben partecipate: i catechisti hanno adornato la chiesa, il popolo è venuto animato, i ragazzi e i giovani hanno accompagnato con entusiamo la celebrazione.

 
GIOVEDÌ SANTO
Il giovedì santo, ho anche celebrato in due comunità: Cassamba (250 km da Luena) e Cangamba (340 km). Lavando i piedi a quelli che rappresentavno gli Apostoli, come Gesù nell'ultima cena, ho pensato al significato profondo di quel gesto e ho chiesto a Dio che mi desse forza per continuare a "lavare i piedi" di questa gente, mettendomi sempre di più a suo servizio! Dopo la celebrazione ho invitato i fedeli a fare un poca di adorazione: tutti (ragazzi, giovani, mamme e papà) sono rimasti in chiesa, per un'altra ora, in vigilia di fronte a Gesù eucaristia.

 
VENERDÌ SANTO
A Cangamba, il mattino del venerdì santo, la comunità preparò la drammatizzazione della passione di Cristo, nel cortile laterale della chiesa. È stata grande la mia sorpresa quando ho visto la partecipazione in massa del popolo e la qualità della rappresentazione: senza aver molti mezzi materiali a disposizione, gli "artisti" hanno preparato i vari momenti con molta creatività! Dopo ciascun momento, il corale e i soldati ritmavano i vari passaggi di scena, mentre un cronista dava la spiegazione di tutto quello che succedeva (altre fotografie sono nella mia pagina di facebook: http://www.facebook.com/luigi.deliberali). Al pomeriggio abbiamo realizzato la liturgia della passione e morte di Gesù, ma, siccome in quel momento è venuto un fortissimo temporale, è stato necessario aspettare più di un'ora, "rifugiati" dentro la chiesa, per iniziare la celebrazione.


VIGILIA PASQUALE E FESTA DELLA RESURREZIONE
Il sabato santo vari gruppi si sono dedicati alla preparazione della vigilia pasquale e, alla sera, abbiamo cominciato la grande celebrazione della risurrezione di Cristo. Terminata la celebrazione liturgica, è continuata la festa tutta la notte, con canti, danze, proiezioni e animazioni. Perchè qualcuno non svenisse abbiamo preparato un piatto di riso per tutti! Alle 5 di mattina, c'è stata la continuazione della drammatizzazione del venerdì santo, con la scena della resurrezione, annunciandola poi per le strade della cittadina! Più tardi la comunità, molto numerosa, è ritornata a riunirsi per la solenne eucaristia del giorno di Pasqua, allegrata da molti canti e danze. 

  
PASQUA IN UNA PICCOLA COMUNITÀ
Il giorno di pasquetta, assiema e più di 30 giovani, sono andato a celebrare la Pasqua in un villaggio distante 10 km, a piedi. Era la 2ª volta che arrivavo là e ho incontrato la cappella già costruita e una comunità ben animata. Il viaggio di andata e ritorno, il giorno passato insieme, ma soprattuto l'eucaristia sono stata una testimonianza della ressurrezione di Cristo e una espressione della felicità che di là proviene. A tutti è stato offerto il pranzo: un'allegria in più!

 
È PASSATA DAVANTI!”
Dopo 4 ore e 150 km fatti, nel viaggio di ritorno poteva succedere un incidente: meno male che la Madonna "è passata davanti"! Era mezzogiorno e stavamo percorrendo un pezzo di strada abbastanza buono, e quindi senza preoccupazioni, quando ho sentito un sibilo e un rumore strano: pensavo si fosse rotta una cinghia e mi sono fermato subito. Quando sono sceso ho visto che la ruota posteriore stava uscendo: se avessi continuato ancora un poco potevamo ribaltarci! Ho chiesto subito soccorso (col satellitare) alla comunità salesiana: dopo 9 ore di attesa (che abbiamo riempito con giochi, merenda, preghiera e sonno... ma sempre attorniati di insetti e zanzare!) sono arrivati i meccanici, che sono riusciti a metter a posto la ruota. A mezzanotte, abbiamo potuto continuare il viaggio, arrivando in casa alle 4 del mattino, ringraziando molto il Signore e Maria!


ASPETTANDO UNA NUOVA MACCHINA
Pur in mezzo a tante difficoltà e problemi, tutto è andato bene, perchè alle 5 e mezzo di quello stesso giorno sono andato all'aeroporto, ho comprato il biglietto e ho viaggiato per Luanda, per partecipare di un incontro ispettoriale sull'attività missionaria salesiana nelle aree rurali. Adesso sto aspettando i documenti della nuova macchina, giá sdoganata dal porto, che i salesiani dell'ispettoria di Milano (atraverso tanti amici e benefattori) ha donato perchè possiamo continuare ad annunciare l'allegria della Pasqua alle più di 160 comunità rurali della nostra grande parrocchia!

28 marzo 2011

DIARIO DALL' ANGOLA - 19



EVANGELIZAZZIONE E ALFABETIZZAZIONE


Fin dalle prime visite alle comunità rurali di questa regione di Moxico (est di Angola), sono stato impressionato per l'alto indice di analfabetismo che c'è tra i giovani e gli adulti (85%). Quando per esempio c'è uno sposalizio, bisogna sempre portare il tampone per firmare con il dito, perchè quasi nessuno sa scrivere!

UN NUOVO PROGETTO
In questi due anni (completati l'11 febbraio) ho pensato molto all'elaborazione di un progetto semplice, ma efficace, per attendere a tutti i villaggi e cercare di diminuire questo grande problema dell'analfabetismo tra gli adulti. Grazie all'aiuto della CORDAID (una ONG dell'Olanda), quest'anno avremo la possibilità di formare e accompagnare i coordenatori delle comunità, a fin di che si tornino, oltre che catechisti più preparati, anche alfabetizzatori dei loro fratelli meno favoriti. Dopo essere passato in tutti i villaggi per invitare gli animatori e sensibilizzare la gente, in questo primo semestre stiamo realizzando corsi di 15 giorni, in 5 aree differenti, mentre nel secondo semestre accompagneremo l'alfabetizzazione degli adulti che faremo in più di metà delle comunità della nostra parrocchia, per più di 1.500 giovani e adulti.



LUENA
45 animatori di 25 villaggi

Il 1º corso è stato preparato per gli animatori delle comunità che sono attorno a Luena (in un raggio di 60 km). Dal 16 al 30 gennaio, i grandi spazi della Scuola Don Bosco e del Centro di Formazione Professionale hanno accolto 45 animatori de 25 comunità.

OGGETTIVO CHIARO
L'arrivo dei catechisti è avvenuto di modo tranquillo: alcuni sono venuti di bicicletta, altri di moto, altri a piedi e altri, ancora, sono saliti in macchina con me dopo la messa che avevo celebrato a Chikala, a 35 km, alla domenica pomeriggio. Quasi tutte le comunità attorno alla città erano rappresentate da uno o due catechisti, disposti a passare 15 giorni lontano dalla famiglia e dal lavoro nei campi, per imparare cose nuove e approfondire le loro conoscenze, così da tornare più animati nel vivere la loro vocazione di animatori di comunità cristiane e assumere il nuovo compito di insegnare a leggere e scriver ai fratelli che lo desiderano.


UM METODO PER ALFABETIZZARE
La prima settimana è stata dedicata allo studio del “metodo don Bosco” per alfabetizzare. Il “metodo don Bosco” (che è nato in Brasiel, ma che è stato diffuso e arricchito abbastanza dai salesiani di Angola) utilizza una serie di 29 parole-chiave scelte, soprattutto, per il suo valore fonetico (o sia per la sua pronuncia). Ciascuna parola-chiave è presentata, attraverso un disegno guida, nel suo contesto e per quello che lei rappresenta. In seguito, è divisa in pezzetti e si scrive il primo, che viene considerato la sillaba chiave. Unindo le prime sillabe delle varie parole che si imparano, l'alunno scopre il meccanismo base per la formazione delle parole e comincia costruire nuovi vocaboli e di alcune frasi.



STUDIO DEL CATECHISMO
Nella seconda settimana abbiamo messo l'attenzione principalmente nella presentazione del 2º volume del catechismo, preparato e tradotto da noi nella lingua locale: un sussidio semplice e accessibile a tutti, sul “credo” e i “comandamenti”. Lo studio di questi temi (fatto in gruppi e presentato a tutti) ha chiarito molti dubbi. Sono rimasto addirittura emozionato quando, alla fine di tutto, uno dei catechisti (uno dei più vecchi e più approfondito nella fede) mi ha detto che non aveva mai sentito una spiegazione così chiara dei comandamenti!


BICICLETTE IN REGALO
Negli ultimi giorni del corso aono arrivati a Luena 4 polacchi che fanno parte di una spedizione che sta ripetendo un giro dell'Africa realizzato 80 anni fa da un altro polacco che, per primo, ha percorso in biciletta questo continente. Come il compatriota perdeu a bicicleta na divisa com o Congo, allora questi 4 polacchi hanno deciso di donare le loro bicilette (mountain bike di lusso) ai nostri catechisti, perchè servano per le loro attività. Non si può immaginare l'allegria nel momento della consegna! Anche la TV locale si è interessata del fatto...


FESTA DE DON BOSCO
Abbiamo concluso il corso con la festa parrocchiale di don Bosco, la domenica 30 gennaio. Don Bosco è stato portato in processione dai catechisti e dal popolo, dalla scuolla alla chiesa, dove è avvenuta la celebrazione eucaristica. Dopo il pranzo, in un momento molto semplice ma molto profondo, ho consegnato ai catechisti una croce, come simbolo dell'impegno e del dono della loro vita alla loro gente, come Gesù e come don Bosco.



CANGONGA (150 km)
32 animatori di 10 villaggi

Una settimana dopo ci siamo andati a Cangonga (150 km da Luena) dove è avvenuto il 2º corso, dal 13 al 27 febbraio, con la presenza di 32 animatori di 10 comunità.

OLTRE LE DIFFICOLTÀ
Se la realizzazione del primo corso è stata abbastanza facile, per le strutture esistenti nalla città e per la presenza di vari collaboratori, ben più difficile è stato questo corso perchè la comunità di Cangonga non ha buone strutture e abbiamo sentito subito la mancanza di molte cose: sedie, tavoli, case per alloggiare le persone, bagni... Meno male che l'anno scorso abbiamo messo il tetto alla chiesa, perchè sarebbe stato impossibile, in questo periodo delle piogge, realizzare il corso! L'inizio è stato difficile, ma, dopo, le cose hanno cominciato a prendere la giusta direzione e gli animatori (molti dei quli erano giovani) hanno avuto la possibilità di imparare il metodo di alfabetizzazione e il catechismo.


BUONA CACCIA PER IL CORSO
A Cangonga non c'è la possibilità di tenere in fresco la carne nel frigo, né ci sono botteghe per vendere e nemmeno è facile andare in città a Luena per comprare qualcosa (ci vogliono 5 ore di andata e 5 di ritorno, in una strada piena di sabbia e di buche di acqua)! La soluzione, per avere carne da mangiare, è stata quella di andare a caccia! Abbiamo pensato così di mandare due catechisti nei loro villaggi: sono partiti alla sera e al mattino sono tornati già con qualche selvaggina! E la carne è stata sufficiente per vari giorni, per l'allegria di tutti!


I RESTI DEL PRANZO
Molti bambini hanno partecipato con entusiasmo delle attività al mattino (la messa) e alla sera (il rosario e il film), però alcuni guardavano con invidia ai catechisti nell'ora del pranzo! La soluzione è stata quella di metter insieme i resti del pranzo dei vari piatti, per darglieli: nessuno dei bambini, che stavano guardando, si negava a mangiare! Meglio ancora se rimaneva qualcosa nella pannella (anche se era riso bruciato nel fondo): la pulivano bene!


MORTE DI DUE FRATELLINI
Durante i primi giorni del corso è successo un fatto molto triste nel paesetto: la morte di due fratellini (Serafino di 7 anni e Dognisa di 4), per causa del morbillo. I genitori stavano facendo dei trattamenti della malattia con un mago-infermiero, quando è avvenuta la morte del primo fratellino; il giorno dopo il sepultamento è morta anche la sorellina. In quei giorni, un sentimento profonfo di impotenza, ma anche un poco di rivolta contro le ingiustizie, è entrato in tutti: per causa della mancanza di vaccini (e della fede nei maghi-infermieri) succedono acnora molte morti e quelle che maggiormente sono pregiudicati sono sempre i più fragili e poveri, come questi bambini!



CANGAMBA (350 km)
39 animatori di 11 villaggi

Il 3º corso (23 di febbraio - 10 di marzo) è avvenuto a Cangamba, a 350 km da Luena, per tutti i villaggi del grande comune dei Luciazi (uan tribù che si estende per 42.000 km2). In questa cittadina ci stavano aspettando 39 persone, tra catechisti e giovani, rappresentando 11 comunità.

VARI GIORNI A PIEDI
Cangamba si trova al centro del comune e attorno ci sono altri 4 centri più grossi, tutti a circa 90 km di distanza. Tra queste comunità non c'è molta facilità di muoversi. I catechisti, però, non sono mancati all'appello: due hanno percorso 5 giorni a piedi per arrivare e quindici catechisti hanno camminato per 3 giorni, affrontando pioggia e dormindo nella foresta! Una fede ammirabile!


GIOVANI COMPROMESSI
Vari giovani di Cangamba sono animatori e missionari: alcuni sono catechisti dei bambini, altri fanno parte del coro, altri visitano i villaggi e altri ancora animano l'oratorio domenicale. Per questo motivo un buon gruppo di loro hanno sentito la necessità di conoscere di più la fede e hanno partecipato del seminario, apprendendo ad essere alfabetizzatori e catechisti.


CARNEVALE PER I RAGAZZI
Abbiamo realizzato il corso durante i giorni di carnevale, ma non abbiamo perso molto tempo per assistire a sfilate o partecipare di danze o feste. Solo l'ultimo giorno di carnevale i giovani hanno organizzato una mattinata di giochi per i ragazzi. È stato un successo: c'è stata animazione, giochi di cortile, canti e un teatrino. È stata una bella mattinata, senza sperperi e senza esagerazioni, con una vera allegria salesiana. Al pomeriggio abbiamo continuato il nostro studio...


AIUTO PER IL RITORNO
Abbiamo terminato il corso con la celebrazione della imposizione delle ceneri e l'invio alle comunità, iniziando tutti insieme il cammino quaresimale. Al pomeriggio ho accompagnato 5 catechisti al suo villaggio, a 90 km di distanza (risparmiando 3 giorni di cammino a piedi) e ho anche celebrato per la gente. La mattina seguente mi sono alzato prima dell'alba (per poi fare il viaggio di ritorno a Luena), per accompagnare i 10 catechisti che abitano più distanti: percorrendo due ore di macchina ho risparmiato loro un giorno di strada a piedi!




CANGUMBE (90 km)
26 animatori di 13 villaggi

Il 4º corso (dal 13 a 27 di marzo) lo abbiamo appena finito a Cangumbe, a 90 km de Luena, com la presenza di 26 animatori di 13 comunità.

NELLA CHIESA ABBELLITA
In tutti i paesetti, il luogo di incontro, di preghiera e di formazione è la chiesa perchè è l'unico locale disponibile e sufficientemente grande per accogliere tutti i partecipanti. La chiesa di Cangumbe ha una bella struttura ed è una delle 5 che esistono nella nostra parrocchia che furono costruite in pietre cotte e cemento (ancora nel tempo coloniale), però aveva bisogno di essere ristrutturata. Nei mesi passati i nostri muratori hanno lavorato: sono state rafforzate le fondamenta, è stato fatto il marciapiede, date le malte, messo il pavimento in ceramica, costruito l'altare, dipinta internamente e esternamente e rifatto completamente il bagno annesso... Adesso la chiesa è diventata più bella e accogliente. Mancano alcuni dettagli: porte, vetri, croce, tabernacolo, statue di Santi...


MAMME SEMI-ANALFABETE ANIMATRICI
Cangumbe è un centro importante nella regione, sede di un amministratore del comune, ma non ha molti giovani, né molti aduti preparati per la missione di animatori e coordinatori. Per questo abbiamo invitao anche due giovani mamme, Eugenia e Ester (vive e attive, ma semianalfabete), per partecipare del corso. È stato un test per vedere se il metodo don Bosco funzionava: veramente è servito perchè imparassero più rapidamente. In questo modo saranno più disponibili a un servizio ecclesiale e di animazione della comunità.


FESTA DI S. GIUSEPPE
Abbiamo terminato la prima settimana del corso con la festa di S. Giuseppe, patrono di quella comunità. La commemorazione è cominciata con una bella processione, ritmata con canti e danze; dopo c'è stata la celebrazione eucaristica, presieduta da don Filiberto González (che sta facendo, in nome del Rettor Maggiore, una visita straordinaria all'ispettoria salesiana di Angola); in seguito i giovani del gruppo missionario hanno animato alcuni giochi per i ragazzi e, alla fine, c'è stato un pranzo per tutti quelli che venivano da lontano (anche dai villaggi vicini). È stata solo la terza festa di S. Giuseppe, dopo la guerra, ma se vede come cresce la partecipazione e la fede del popolo.


PUOI VENIRE, VEDERE E AIUTARE
Dopo questi 4 corsi sono sempre più convinto di quanto è importante credere nella formazione degli animatori e di nuovi catechisti, per arrivare a tanta gente, perchè, oltre a essere “grande la messe” e “pochi gli operai”, questi nostri lavoratori sono ancora molto fragili e poco preparati per affrontare i problemi, animare il cammino cristiano e dar forza alle comunità. Per questo dobbiamo assumere con più impegno la strenna del Rettor Maggiore di quest'anno (ispirata alla chiamata di Gesù: “Vieni e vedi”), chiedendo a Dio più operai per la messe e vivendo bene la nostra vocazione, soprattutto in favore della gioventù più povera e abbandonata. E, se avete coraggio, potete venire, vedere e aiutare... a dare speranza a tanta gente!