13 gennaio 2010

DIARIO DALL' ANGOLA - 12


IL PRIMO NATALE IN ANGOLA

Il mese di dicembre è ricco di feste religiose e di famiglia: quanti bei ricordi! Qui, invece, lontano dalla società che ha creato tutta un’atmosfera speciale (quasi del tutto artificiale) attorno a queste feste (com luci, panettoni, papa natale, regali e molti cibi...), ho fatto un’esperienza del tutto differente. Per me è stato un mese di incontri con varie comunità per aiutarle a valorizzare il Natale di Gesù, con dignità e fede cristiana.


31 COMUNITÀ VISITATE
Durante il mese sono riuscito a visitare 31 comunità, sempre accompagnato da un catechista e da un giovane, facendo sei viaggi, due dei quali di otto giorni ciascuno, percorrendo cerca 3.000 km in strade di terra, piene di buchi, fango e tronchi. Molte volte siamo rimasti bloccati. Nella maggior parte delle comunità abbiamo passato un giorno, con il seguente programma: arrivo al pomeriggio, film alla sera, confessioni e messa al mattino e, dopo pranzo, rosario e partenza. Abbiamo approffittato anche per organizzare i cartellini di quelli che sono stati battezzati gli anni passati e volevano ricevere la sua tessera di cristiano. Abbiamo sempre incontrato una buona accoglienza e un clima di confidenza e di amicizia, che vedo crescere in ciascuna visita.


2.000 LECCA-LECCA
Natale è il regalo di Dio per noi ed è tradizione fare regali in questo periodo, specialmente ai bambini. In questa regione, povera e distrutta dalla guerra, i genitori non hanno la possibilità di fare regali ai figli. Così ho portato con me alcune scatole di lecca-lecca, che ho dato personalmente, di villaggio in villaggio. Alla fine del mese ho calcolato di aver incontrato, nei 31 villaggi, circa 2.000 bambini. Molti di loro hanno sperimentato per la prima volta il sapore di un lecca-lecca! Non potete immaginare l’allegria e la festa di tutti! É sufficiente poco per fare felice qualcuno...


SALE, OLIO, ZUCCHERO E SAPONE
E cosa potevo portare ai catechisti, come regalo di Natale e riconoscenza per il loro lavoro pastorali? Siccome in molti villaggi è difficile che arrivi qualche mezzo di trasporto e, per questo motivo, mancano le cose più semplici e basiche per la famiglia, ho pensato di comprare olio da cucina, sale, zucchero e sapone. Solamente mancando queste cose possiamo capire quanto sono importanti nella vita di tutti i giorni! Non ne ho distribuito grandi quantità, ma come un piccolo segno di condivisione e di ringraziamento. E pensare che in Brasile ho vissuto dove per molti anni ad Areia Branca e a Matriz di Camaragibe dove si produce sale e zucchero a volontà!


TEMPO DI LAVORO NEI CAMPI
Questo periodo dell’anno è tempo delle piogge (da ottobre a marzo piove quasi tutti i giorni) e, per questo motivo, è tempo di preparare il terreno e di piantare (soprattutto mandioca e granturco, ma, in alcuni posti, anche patate, fagioli e alcuni ortaggi). Per stare più vicino al posto di lavoro e difendere i prodotti, molte famiglie vivono sui campi (che alle volte sono molto distanti dai villaggi) e, così, in molte comunità abbiamo incontrato un numero ritotto di cattolici che hanno partecipato delle celebrazioni in preparazione al Natale.


NUOVE COMUNITÀ
In molti villaggi non c’è la presenza della chiesa cattolica, per due motivi principalmente: la prima evangelizzazione è stata protestante e, in secondo luogo, durante i lunghi anni di guerra la maggior parte dei cattolici hanno lasciato le loro comunità. Nelle nostre missioni, però, abbiamo cercato sempre qualcuno di buona volontà per collaborare con noi. Così è successo in uno dei viaggi quando, senza volerlo, abbiamo sbagliato strada e siamo entrati in un villaggio che non era conosciuto, Makuta. Dopo aver parlato con alcune persone, abbiamo visto la disponibilità a costruire la chiesa. In un altro villaggio, dopo aver chiesto se qualcuno era cattolico, una persona ci ha chiamato e si è messo a disposizioner per essere il punto di contatto con la comunità.


150 ANNI DELLA CONGREGAZIONE SALESIANA
Il giorno 18 di dicembre, i salesiani di tutto il mondo hanno celebrato i 150 anni della fondazione della Congregazione Salesiana. Al mattino di quel giorno ero in un villaggio chiamato Sacatengo. Dopo aver celebrato la prima messa di quella comunità, alla presenza di tutta la giuventù, un professore ha letto un messaggio di ringraziamento. Tra le altre frasi, una specialmente mi ha chiamato l’attenzione. Diceva testualmente così: “Non abbiamo mai visto un sacerdote davanti a noi!” Per me è stato il modo migliore per ricordare la nostra storia salesiana! Ancora adesso queste parole risuonano dentro di me, come um grido di aiuto, simile a quelli che Don Bosco sentiva, chiedendo i Salesiani dappertutto!


MORTE DI UN GIOVANE PAPÀ
In uma delle visite, nel villaggio di Cicugni è successo un fatto triste. Un giovane papà, di 34 anni, che era venuto da lontano per partecipare dell’incontro, dopo aver assistito al film alla sera, è andato verso il bosco, mezzo ubriaco, e si è addormentato là. La pioggia e il freddo della notte lo hanno assiderato. Quando lo hanno cercato al mattino, lo hanno trovato già in coma. Pensando che si rimettesse, abbiamo continuato la programmazione della visita, celebrando l’eucaristia (pregando per la sua salute, ma con poche persone presenti). La situazione del giovane papà, però, è peggiorata in fretta. Ancora durante la messa è mancato, lasciando tutti tristi.


“SEDUTI” SUL PONTE
Nel mese di settembre abbiamo sistemato um ponte vicino al villaggio di Makondolo, ma abbiamo lasciato a loro il compito di mettere dei lacci ai pali di legno. Nella visita di dicembre, pensando che avessero fatto il lavoro, abbiamo cominciato a passare senza preoccuparci di vedere prima la situazione del ponte. Subito all’inizio, però, la macchina si è “seduta” sul ponte: per causa della pioggia, ma soprattutto per mancanza di legami, i pali sono slittati e hanno aperto un buco. Non è stato facile risolvere la situazione, ma alla fine, per il fatto di essere ancora all’inizio del ponte siamo riusciti ad alzare la macchina e uscire illesi anche questa volta!


ANIMAZIONE SALESIANA
Nel primo lungo viaggio, oltre al catechista, mi ha accompagnato un giovane di Luena, Códia, che ha vissuto quest’anno nella comunità salesiana, facendo un’esperienza di discernimento vocazionale. La sua presenza tra le comunità è stata molto bella ed ha animato abbastanza: ha dato un “tocco salesiano” ai vari incontri, giocando e cantando, specialmente con i bambini e i giovani. Códia adesso pensa di continuare il suo cammino entrando nell’aspirantato salesiano: che Maria Ausiliatrice lo accompagni per donarsi a questa missione ed essere, come don Bosco, “segno e portatore dell’amore di Dio” specialmente ai giovani angolani.


SALUTE PER TUTTI
Nel secondo lungo viaggio (fatto nei giorni di Natale) mi ha accompagnato un altro giovane, Nicola, infermiere italiano del VIS, che lavora nel pronto soccorso della parrocchia, a Luena. La sua presenza è stata molto importante perchè ha portato con sè molte medicine che ha lasciato nei villaggi (a volte mancano anche le cose più semplici, come un’aspirina!), ha fatto varie visite e ha dato alcune orientazioni sull’igiene. La domenica dopo Natale, festa della Sacra Famiglia, ha parlato in chiesa di Cangamba, piena di fedeli: c’era presente anche la sindaco del comune, che ha elogiato le parole che Nicola ha detto alle famiglie sulla salute e sull’igiene.


A PIEDI SCALZI
Nell’andata a Muiè, dopo 3 ore e mezza di macchina (110km), abbiamo dovuto fare due ore di piedi, a causa di un ponte mezzo rotto. Ma purtroppo il fiume in questo periodo delle piogge ha molta acqua e crea varie paludi: è stato necessario attraversare tutto il terreno paludoso a piedi scalzi. Quando siamo arrivati dall’altra parte, avevo pure una sanguisuga nei piedi! Meno male che l’infermiere Nicola mi ha rassicurato dicendo che anticamente erano utilizzare per tirar fuori il sangue malato dalle persone!


“GLORIA A DIO E PACE IN TERRA”
In 1983 la città di Cangamba è stata sede di uma grande battaglia tra cubani e sudafricani e per questo tutta la gente ha abbandonato quella regione: è stato distrutto tutto e molte abitudini sono andate perse. Anche la tradizione di rappresentare la nascita di Gesù è stata dimenticata. Quando, alla vigilia di Natale, assieme ad alcuni animatori, abbiamo fatto il presepio, di modo molto artigianale, tutti lo hanno ammirato. La messa della notte è stata molto bella e ben partecipata. Dopo la messa, molti giovni sono rimasti in chiesa per continuare a cantare. Nel momento del canto “Gloria a Dio e pace in terra”, che gli Angeli hanno proclamato sulla grotta di Betlemme, ho chiesto al Signore soprattuto la pace per questo popolo.


PRIME COMUNIONI E BATTESIMI
Il giorno di Natale cinque giovani della comunità di Cangamba, dopo un buon cammino di catecumenato, hanno ricevuto Gesù eucaristia per la prima volta. Non c’è stata nessuna festa esterna, ma i cinque giovani hanno ricevuto il più bel regalo: Gesù! La domenica successiva, festa della Sacra Famiglia, 18 bambini hanno ricevuto il battesimo durante la messa della comunità. Dopo la celebrazione c’è stato un pranzo per i neo-battezzati, le sue famiglie e tutta la comunità. Tutto è avvenuto di modo così semplice e povero che anche i genitori e i padrini, per poter mangiare, hanno dovuto andare a casa a prendere i piatti! Però è stata una vera festa di famiglia...


NOTTE DI SAN SILVESTRO
Ho passato la notte di San Silvestro a Cangonga (150 km da Luena), un centro abbastanza grande per il numero di abitanti (circa 600), ma povero di ambienti (la chiesa non ha il tetto e la scuola non ha tegole, perchè sono volate via in ottobre). In quella notte, speciale per il “mondo”, nella comunità non c’era niente di differente. Aspettando di celebrare la messa, programmata il mattino del primo di gennaio, tutti hanno accolto la proposta di assistere a un filme sulla vita di Maria e di Gesù, di 3 ore di durata. La chiesa (senza tetto) si è riempita e neanche la pioggia che ha cominciato a cadere a un certo punto (ma lentamente) ha allontanato la gente. Io ho dovuto coprire il computer e il proiettore con l’ombrello per non rovinare tutto. É stata una notte di capodanno semplice (senza fuochi nè brindisi), ma interessante...


SPERANZE PER IL 2010
Molte speranze mi accompagnano in questo nuovo anno. Quello che mi piacerebbe di più:
- accompagnare meglio il cammino dei catecumeni (quelli che partecipano al catechismo);
- continuare a dare formazione ai catechisti, nei vari centri;
- organizzare corsi di alfabetizzazione per giovani e adulti con il metodo Don Bosco;
- accompagnare i pochi gruppi di giovani che esistono e farne nascere altri;
- aiutare a costruire chiesette più resistenti e più belle;
- dare la possibilità a altri catechisti di muoversi (biciclette);
- far crescere lo spirito missionario in tutti i gruppi della parrocchia.
Spero, anche con la tua preghiera e il tuo aiuto, ma soprattutto confidando nella forza dello Spirito Santo, di poter realizzare qualcosa, per la crescita spirituale, sociale e culturale di questa parte di popolo angolano affidato ai Salesiani di Luena.