5 luglio 2009

DIARIO DALL' ANGOLA - 6



IN MACCHINA, IN BICILETTA E A PIEDI!
DA LONTANO PER LA FESTA
Alla fine di maggio sono tornato a Cangamba per partecipare della festa della Patrona, la Regina della Pace. Solo in questa visita ho percorso 1.560 km!

Ma molti cristiani (ragazzi, giovani, donne e uomini) hanno fatto sacrifici ancora maggiori, venendo da molto distante: 45 persone hanno percorso 3 giorni di cammino e altre 25 sono andati per 4 giorni a piedi (più di 100 km!): molta fede! Io sono arrivato nel sabato, dopo aver fatto due giorni di vaiggio, all’ora del tramonto, senza poter confermare il mio arrivo (per mancanza di comunicazioni), ma la gente mi stava aspettando, como se stesse immaginando... Vedendo la macchina arrivare, i cristiani sono accorsi per ricevermi all’entrata del viale principale della cittadina, con canti e molta animazione. Come in una processione mi hanno accompagnato fino alla chiesa: è stata una entrata tionfale (sembrava l’entrata di Gesù a Gerusalemme!) 


VIGILIA DI PENTECOSTE
Essendo il giorno prima di Pentecoste (30 maggio), la comunità aveva organizzato, a lato della chiesa, una vigilia di preghiera alla quale parteciparono circa 300 persone (alcune delle quali di chiese protestanti). Siccome siamo nel periodo più freddo dell’anno, divisi in piccoli gruppi hanno acceso vari falò (13 in tutto) perchè tutti potessero scaldarsi al fuoco. Alternando canti e preghiere, per più di 3 ore, tutti i gruppi hanno partecipato: si sentiva proprio la presenza dello Spirito Santo e la comunione tra tutti! 


FESTA DELLA REGINA DELLA PACE
La domenica è stata celebrata una messa solenne ed è stato preparato un pranzo per tutti, per celebrare il giorno di Pentecoste e la prima festa della Patrona.
Una bella processione ha aperto la celebrazione: non c’éra portantina (perchè ancora non ci sono i mezzi), nè gli angioletti (perchè è difficile incontrare filo per cucire!), ma molta organizzazione e molta fede! La chiesa si è riempita di gente e l’eucaristia è durata tre ore: il gruppo del coro, della legione di Maria e della Promaica (promozione della donna angolana) hanno animato i vari momenti, con canti e danze. All’offertorio sono stati donati molti viveri, che hanno aiutato abbastanza, durante la settimana, per dar da mangiare a quelli che erano venuti da lontano.
Per il pranzo, la comunità preparò una sala speciale per gli invitati (autorità e coordenatori) e molti alimenti per la gente: è stata una vera festa per tutti! 


FORMAZIONE PER I CATECHISTI
Nei giorni seguenti ho organizzato un incontro di formazione per i catechisti delle varie comunità che erano venuti alla festa: hanno partecipato circa 30 persone. Abbiamo riflettuto sull’impegno per educare alla fede i ragazzi, i giovani e gli adulti e come devono introdurre i catecumeni alla parola di Dio, alla celebrazione e alla preghiera, a un comportamento morale in sintonia con il vangelo e a sentirsi chiesa, specialmente nel servizio e nella missione. Ho visto molta disponibilità e buona volontà, ma la base culturale e religiosa è così fragile che è difficile sperare in poco tempo molto rinnovamento dalle comunità. Continuerò a accompagnarli, con la preghiera e con le visite...  


NUOVA CAPPELLA, SOTTO UN ALBERO
Ho visitato anche alcune comunità. All’arrivo, avevo lasciato un messaggio (scritto e orale) in un piccolo villaggio dove vivono alcuni cattolici, ma che non formavono ancora una comunità, per vedere se nasceva qualcosa. Quando sono andato per celebrare la messa con alcuni animatori, ho avuto una sorpresa: non aspettavano la mia visita quel giorno, perchè nessuno della comunità sapeva leggere, nè avevano capito la lingua del giovane che viaggiava con me (in quel posto parlano un’altro dialetto)! Ho fissato allora un’altra visita, dopo due giorni. Quando sono tornato di nuovo ho avuto una grande l’allegria, perchè già avevano costruito una cappella sotto un albero (alcuni banchi e un piccolo altare!) e giá erano decisi a formare una nuova comunità cristiana! Era il giorno di San Carlo Lwanga e compagni, martire della fede in queste terre dell’Africa: una data molto simbolica per celebrare la prima messa in questa nuova comunità! 


SE NON BASTASSERO LE DISTANZE, ANCHE IL PONTE ROTTO
Nell’ultimo giorno di questa visita a Cangamba, sempre accompagnato da alcuni catechisti e dai giovani del coro, sono stato a celebrare in un’altra comunità, a 110 km dal centro del comune. Dopo tre ore di macchina, quando mancavano ancora 10 km, abbiamo dovuto lasciare l’automobile e continuare a piedi, a causa di un ponte abbastanza instabile. Sono state due ore di cammino, salendo e scendendo una collina. Dopo una accoglienza simpatica, assieme alla comunità, ho celebrato l’eucaristia. Terminata la messa (già erano le 3 del pomeriggio: immaginate la fame e la stanchezza!) ci hanno accompagnato nella sala municipale per pranzare e subito dopo ci siamo messi in marcia per non incontrare la notte lungo la strada da fare a piedi. Siamo arrivati a casa alle 22, felici per aver potuto realizzare un’altra missione! 


DORMINDO NELL’ AUTOMOBILE
Prima di tornare a Luena, ho programmato uma visita a un’altra cittadina, Cassamba, ma, durante il tragitto (nei 200 km di sabbia!) la macchina ha bucato due ruote, nello stesso pomeriggio; cosí, per ripararne almeno una (ma è stato difficile incontrare chi lo potesse fare!),ho ritardato molto l’orario di viaggio. Arrivando vicino alla cittadina, alle due del mattino, abbiamo deciso (eravamo 5 persone) dormire nella macchina per non svegliare la gente! È stata un’altra nuova esperienza: meno male che avevamo delle coperte e dei materassini per difenderci dal freddo della notte! Quando siamo arrivati nella cittadina di Cassamba, alle 8 del mattino, l’allegria della gente è stata grande, nel vederci arrivare. Siamo rimasti due giorni, celebrando messa, incontrando il consiglio della comunità e i gruppi e incoraggiandoli a continuare il cammino! 


DI BICICLETTA, PER CELEBRARE 4 MATRIMONI
In automobile ho giá percorso molta strada ; a piedi ho giá fatto la mia esperienza, abbastanza stancante; mancava soltando andare di bicicletta! E questa opportunità è arrivata a metà del mese di giugno, quando sono andato a benedire il matrimonio di quattro giovani coppie, nella comunità di Manga, non molto distante da Luena. Siccome la comunità non ha strade che la raggiungano, ho deciso di portarmi dietro due biciclette, una per me e una per il catechista che mi accompagnava.
Dopo aver percorso un’ora di strada, abbiamo lasciato la macchina e preso le biciclette, pedalando per più di due ore, nei sentieri della foresta, in salita e in discesa, alle volte spingendo la bicicletta, ma arrivando in fine a destino. Ci aspettava una comunità molto povera, che ancora non ha strutture sociali (basta dire che nessuno degli sposi sapeva firmare!), ma che ha saputo preparare questi giovani per un momento così importante nella vita. Oltre al matrimonio dei giovani (che giá avevano figli), c’è stato anche il battesimo di cinque di loro. Voltando di bicicletta, dopo questa esperienza di fede, la strada mi sembrava più facile e bella! 


UN ALTRO CORSO PER I CATECHISTI
Dal 20 al 25 di giugno ho organizzato um altro incontro di catechisti in Cangumbe (la città che ha come patrono San Giuseppe). Sono venuti i coordenatori di 10 comunità differenti, in tutto 21 persone. Ho presentato gli stessi contenuti dell’altro corso, cercando di aiutarli a organizzare dei gruppi di catechesi per ragazzi e giovani in tutte le loro comunità. Alla mattina ho celebrato in quatro villaggi diversi. Alla fine del corso abbiamo avuto l’allegria di avere la presenza del Vescovo, che stava facendo la visita pastorale nella nostra parrocchia.

VISITA PASTORALE DEL VESCOVO
Il mese di marzo dell’anno scorso, la nostra diocesi di Luena ha ricevuto um nuovo Vescovo, Mons. Tirso, che è salesiano e che há giá lavorato in questa parrocchia. Da quando ha assunto la diocesi, le comunità ricevono con frequenza la sua visita. Alla fine di questo mese è venuto tra noi per realizzare la visita pastorale annuale. Oltre ad incontrare tutti i gruppi della parrocchia e visitare le varie opere, ha celebrato un alcune cappelle della città e in due comunità più distanti. Domenica 28 ha chiuso solennemente l’anno paolino, a livello diocesano, celebrando la messa nella nostra parrocchia, che ha come patroni San Pietro e San Paolo. 

RAGAZZI CERCANDO BRICCIOLE
Chiudo questo diario com due piccoli fatti. Il primo è successo a Cangamba.
Dopo l’incontro con il gruppo dei giovani, ho distribuito un piccola merenda, spalmando un poca di marmellata tra due biscotti. Tutti l’hanno ricevuta con molta allegria. Terminato l’incontro, quando tutti sono usciti, sono tornato in sala per mettere a posto le cose, ma mi sono sorpreso nell’incontrare tre bambini che stavano cercando, per mangiarle, alcune bricciole di biscotto cadute per terra nell’ora della merenda dei giovani. Non ho detto niente, ma ho pensato a tante bricciole che lascio cadere dalla mia tavola o dalle mie merende... 


LA CAMICIA DEL CATECHISTA
Avrei molte cose da raccontare sui vestiti e le scarpe che la gente si mette! Vi dico quello che mi è successo nell’ultimo incontro dei catechisti.
Durante l’incontro di cinque giorni, ho visto che uno di loro continuava ad indossare sempre la stessa maglietta (di colore rosa) e, per di più, tutta strappata. Non gli ho chiesto se aveva bisogno di vestiti (penso che non sia difficile immaginare il perchè non ne aveva!), nè gli ho fatto nessuna osservazione al riguardo, ma, sapendo che è un catechista molto impegnato e responsabile, nell’ultimo giorno gli ho parlato, facendogli la proposta di dargli una maglietta (anche per poter partecipare più a volontà della messa con il Vescovo). Sono andato a cercare nello zaino, ho preso una delle mie magliette e l’ho data al catechista. Il suo ringraziamento è stato molto semplice, ma il mio cuore si è riempito di allegria...